mercoledì 21 novembre 2012

Duello all'obelisco rosso




Ogni volta che il cavaliere fendeva con forza l’aria con la bella spada argentea, da essa esplodevano saette, tali che avrebbero intimidito qualunque avversario... 

L'immagine immortala un momento del duello tra re Osondel e il misterioso Cavaliere delle Tempeste. Il luogo è la roccia detta dell'obelisco rosso (ru mantùir in lingua Pirin), che sappiamo sorgere in prossimità del villaggio di Aggiukebin. Il paesaggio che fa da sfondo è quello delle terre centrali del Gaimat, un'alternanza di montagne dai picchi innevati e strette vallate boscose tra le quali è facile imbattersi in villaggi e castelli di Uomini e Nani, città ben difese, strade lastricate che serpeggiano dai campi, i vigneti e i mulini a vento del fondovalle, sù, sù, passando dalle selve, fino agli alti crinali percossi dal vento.
In tutto questo, l'obelisco rosso non è altro che un minuscolo testimone silenzioso e solitario, sperduto tra gli alti pascoli a picco sui burroni.
Non è del tutto chiara l'origine e la funzione del monumento. L'obelisco rosso potrebbe fare parte di una serie di elementi di segnalazione, forse posti su antichi confini, indicare i limiti di un feudo. Tuttavia, l'obelisco sembra essere l'unico del suo genere nella regione, come dimostra il fatto che gli abitanti del luogo si riferiscano ad esso per indicare proprio quella roccia e nessun'altra. Il che fa supporre che il monolito potesse avere un ruolo commemorativo, funerario o liturgico. Vestigia di un'antica necropoli, oppure segno trionfale eretto sul luogo di un'antica e ormai dimenticata impresa...
Un'altra ipotesi è che l'obelisco fosse legato alla grotta, poco distante, di cui parla Athusfine. Forse in passato qualcuno aveva trovato l'imboccatura della grotta e, per ritrovarla in seguito, decise di erigere una pietra di segnalazione. 
Si tratta in ogni caso di un monolito di piccole dimensioni, che non deve aver necessitato del lavoro di molte persone per essere scolpito e innalzato. Non è da escludere che la pietra si trovasse già in quella posizione, e per questo fu sufficiente levigare, incidere e dipingere di rosso una guglia rocciosa naturale. 

Il luogo è abbastanza impervio, e raggiungerlo, la notte del duello, è stato ancor più difficoltoso a causa dell'oscurità e la pioggia scrosciante. Se, da un lato, il Cavaliere delle Tempeste conosce questo tratto di montagna come le sue tasche, il che rappresenta un netto vantaggio sul suo avversario, è anche vero che il suo equipaggiamento è decisamente più pesante e ingombrante di quanto non lo sia quello di Osondel. Quest'ultimo, infatti, non è impacciato dall'armatura metallica, e il suo abbigliamento gli permette una maggiore libertà di movimento. D'altro canto, però, ricordiamo che Osondel non dispone di un'arma magica come la potentissima spada brandita dal suo temibile avversario! Il sovrano di Lothriel confida soltanto della sua conoscenza delle arti marziali Pirin e... sulla sua alleata invisibile.


Il duello all'obelisco rosso viene raccontato da pagina 139 a pagina 143 del romanzo "Le memorie di Helewen".





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